ATTIVITA' SVOLTE
RICERCA IN SUPERFICIE
Le unità cinofile da soccorso vengono chiamate ad intervenire nelle ricerche in superficie ogni qualvolta si verifica una situazione di scomparsa o mancato rientro di una o più persone per le più disparate e possibili eventualità. Solitamente le ricerche avvengono in ambiente pedemontano o boschivo.
Gli esseri umani perdono costantemente cellule morte, disperdono ormoni ed altre sostanze dal corpo come ad esempio il sudore. La miscela di tutti questi elementi compone l’odore di un essere umano che è unico e specifico per ciascuna persona. Gli odori vengono identificati dai recettori presenti nelle cavità nasali dei cani che hanno una capacità olfattiva enormemente più elevata degli esseri umani. Le nostre unità sono addestrate ad identificare e seguire un generico odore di essere umano trasportato dal vento e/o lasciato a terra sotto forma di traccia del passaggio di una persona.
Il metodo di addestramento utilizzato permette di operare su aree molto vaste e di localizzare una persona anche in assenza della sua traccia sul terreno e senza bisogno di effetti personali del disperso.
Questo sistema di ricerca, chiamato a scovo (o a zona) prevede che il cane venga addestrato a percepire l’odore nell’aria ed a spaziare, coprendo una zona circoscritta, gestita dal conduttore, il quale valuta come impostare la ricerca in base alla morfologia del terreno, alla direzione del vento, ecc.
Il lavoro di formazione dell’unità cinofila da soccorso consiste nell’insegnare al cane a sapersi muovere autonomamente nell’area in modo che nella perlustrazione intercetti le particelle di odore disperse nell’aria o sul terreno che lo condurranno alla fonte emittente (il disperso) ed al conduttore la capacità di saper leggere il cane ed avere sempre sotto controllo la situazione sapendo dove lo stesso ha lavorato e dove inviarlo nel caso non tutte le zone siano state ispezionate.
I vantaggi riscontrati sono molti: ad esempio, la ricerca non è condizionata dagli eventi atmosferici, dai tempi d’intervento e dall’odore di altre persone passate in zona.
Il cane viene liberato dal guinzaglio e collare e gli viene fatta indossare la pettorina che permette alle persone che incontrano il cane durante la ricerca ed al disperso di riconoscerlo come cane da soccorso.
Questa attività esalta le doti istintive del cane nel senso che, come sappiamo, per il cane il mondo è fatto principalmente di odori, a noi non resta altro che canalizzare questa peculiarità finalizzandola allo scopo che ci siamo prefissati. Detta così sembra semplice ma non è proprio così.
Affascinante vero? Sicuramente sì, ma non dimentichiamoci che quando si è chiamati ad intervenire si devono affrontare situazioni di crisi reale dove la salvezza di persone che in quel momento sono in situazioni di difficoltà può dipendere dal nostro lavoro.
Ricerca su macerie
E’ importante far abituare i cani a muoversi con disinvoltura sulle macerie, prima di iniziare a cercare; in questo aiutano molto dei lavori specifici fatti sulla nostra palestra attrezzata a questo scopo.
I cani vengono addestrati a fiutare l’odore umano ma non è così semplice perché dipende molto da come sono crollate le macerie, dal tipo di costruzione crollata, da quanti spazi d’aria ci sono e da molti altri fattori. Più c’è spazio più è facile per il cane percepire gli odori per cui è stato addestrato.
Spesso le sostanze volatili rischiano di metterli in confusione ma sono abituati a restare concentrati sull’obiettivo finché l’odore non si fa forte e quando lo trovano abbaiano in quel punto per lanciare il segnale; spesso si usa una seconda unità cinofila per confermare il lavoro della prima.
Per i cani viene vissuto come una sorta di “nascondino”: vengono premiati ogni volta che è finito un intervento; l’abbaiare del cane è il segnale per gli altri soccorritori di intervenire.
In questa specialità, fondamentale risulta il lavoro del figurante, perché bisogna insegnare al cane ad abbaiare, non più ad una vittima “a vista” ma su una vittima “non a vista”, quindi il cane deve cominciare a fidarsi esclusivamente del proprio naso!
In questo tipo di ricerca il cane lavora libero da guinzaglio, collare e pettorina poichè potrebbero creare difficoltà o pericoli nel caso si impigliassero.
Il conduttore munito dei dispositivi di protezione individuale si presenta con il suo cane a chi gestisce la zona, quando le macerie sono state messe in sicurezza (impianti elettrici e del gas staccati), si fa assegnare una zona di ricerca, talvolta senza sapere l’esatto numero di dispersi e facendo lavorare il cane in autonomia, mentre lui resta all’esterno delle macerie.
Anche in questa specialità, le nozioni fornite spaziano da aspetti cinotecnici ad aspetti riguardanti il puro soccorso e l’interazione con le squadre di intervento.
I cani che iniziano il lavoro su macerie vengono gradualmente abituati a rimanere per molte ore nei trasportini ed a viaggiare, perché l’intervento di ricerca su macerie può durare da 1 a 5 giorni e richiedere un lungo viaggio ed attesa prima di poter operare.
Come per la ricerca in superficie, dopo circa 2 anni di addestramento ed attività nel gruppo, l’unità cinofila da soccorso svolge l’esame per essere operativo ENCI, che una volta superato viene riconosciuto valido per gli interventi.
FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DEI CONDUTTORI
Prima che un conduttore possa definirsi pronto alla fase operativa è tenuta a frequentare vari corsi.
Le lezioni teoriche vengono programmate e distribuite durante tutto l’arco dell’anno e spesso vengono combinate con le attività pratiche. Gli argomenti trattati sono i seguenti:
- psicologia canina;
- psicologia del disperso;
- mondo dell’odore;
- morfo-funzionalità del cane;
- topografia, orientamento e uso del gps;
- tecniche di ricerca;
- elementi di primo soccorso;
- primo soccorso veterinario;
- cenni di elisoccorso;
- mezzi di comunicazione.
Attività didattica DI protezione civile e PREVENZIONE NELLE scuole
Da anni collaboriamo anche con altre realtà presso i centri estivi per bambini con delle dimostrazioni del nostro lavoro.